"Noi non siamo cavie"

 

“Siamo venuti a conoscenza delle variazioni del nuovo esame il 26 novembre 2018, leggendo con il nostro professore di matematica le nuove dispense per la seconda prova. Da lì abbiamo capito, anche dalla reazione sconcertata del prof, l’impossibilità del nuovo esame. Inizialmente eravamo allibiti e demoralizzati, poi abbiamo realizzato quanto fosse ingiusto questo ritardo nel comunicarci le modifiche così significative ed è subentrata la rabbia. Dovevamo fare qualcosa.”.

 

Sono queste le parole rilasciate dai ragazzi che si sono mobilitati per organizzare una manifestazione il 18 gennaio 2019 sotto l’Ufficio Scolastico Regionale di Ancona guidati dagli studenti del galilei Andrea Mormile, Nicola Pergolini, Lorenzo Leandrini, Agnese Puliti, Valentina Puliti, Miriam Prete e Irene Galli, Martina Buffarini.

 

La manifestazione, iniziata intorno alle 09:00, è stata animata da musica, cori, striscioni, cartelloni, bandiere e discorsi, ma è stata del tutto pacifica.

 

 Alle ore 10:00 i cinque rappresentanti dei ragazzi Elena Zallocco, Andrea Mormile, Lorenzo Leandrini, Nicola Pergolini e Anastasia Giorgi sono stati ascoltati dal vice direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale (vista l’assenza del direttore), da un professore di matematica e da un professore di fisica e da altre persone dello stesso ufficio. Sono state per buona parte del tempo ascoltate tutte le problematiche di ogni indirizzo dei licei, in modo particolare quelle dello scientifico poichè coloro che sono stati ospitati nell’ufficio avevano dei documenti con i quali confrontarsi con i professori presenti. Spesso le idee riportate dagli studenti hanno trovato consenso, ma le indicazioni che in possesso dei ragazzi erano le stesse che avevano i professori.

 

Quelli che lavorano nell’ufficio si sono resi disponibili nell’inviare i documenti presentati dai ragazzi al ministero dell’istruzione di Roma (M.I.U.R).

 

Alle 11:30 sono usciti dall’ufficio e hanno riportato alla folla di ragazzi, che è rimasta unita davanti alla porta in attesa del verdetto.

 

Alle ore 12:10 sono uscite le materie delle prove: scientifico, matematica e fisica; classico, latino e greco; liceo delle scienze umane opzione economico sociale, scienze umane e diritto ed economia politica; istituto tecnico per il turismo, discipline turistiche e aziendali e inglese; istituto tecnico indirizzo informatica, informatica e sistemi e reti; tutte disponibili nel sito del M.I.U.R e in tutte le sue pagine Facebook e Instagram. 

 

Alle ore 12:30 i ragazzi se ne sono andati ripristinando la normale viabilità e lasciato tutto come lo hanno trovato, senza lasciare sporcizie e disordine.

 

 I pensieri dei ragazzi presenti sono chiari e univoci.

 

 “L’esame ci spaventa. Ci sono argomenti che fatti nel biennio a fine quinto non si ricordano. Magari scoprirlo prima sarebbe stato accettabile. Non è l’esame in sé che è sbagliato, ma il modo in cui ce lo hanno fatto sapere.”

 

 “L’esame è più facile, ma non è possibile che a fine gennaio ancora non sappiamo come si svolgerà: in particolar modo non sono ancora uscite le simulazioni della seconda prova di tutti gli indirizzi. In più è dal primo superiore che ci allenano a scrivere il saggio breve e in prima prova ora c’è il testo argomentativo e poi l’esame di base su tutti gli anni.” ( citazione di alcune ragazze del savoia-benincasa 5B indirizzo turistico)

 

 “Poco anticipo e hanno aumentato le materie. Potrebbero far partire l’esame di questo tipo il prossimo anno. Non ha nemmeno senso parlare di alternanza all’esame.”

 

 Nessuno studente è contrario all’esame, ma principalmente al modo in cui esso si svolgerà e alla mancanza di rispetto nei loro confronti tenuta da chi ha deciso di comunicare pubblicamente così tardi le modifiche.

 

 Al momento nulla è cambiato, chiunque volesse è ancora in tempo per partecipare alle prossime iniziative contro quella che ai più sembra un’ingiustizia.

 

Su Instagram @manifestazione_esame_2019

 

 “Il messaggio che vogliamo trasmettere ai ragazzi è di far sentire la loro voce: noi possiamo cambiare le cose, far valere i nostri diritti senza abbassare la testa davanti alle ingiustizie. Agli adulti tra i quali abbiamo raccolto molti consensi soprattutto tra i professori, vogliamo chiedere di schierarsi dalla parte giusta. A quelli che invece ci hanno sottoposto a tutte queste difficoltà diciamo il nostro motto: noi non siamo cavie!”